Ergonomia, Mitsubishi: i carrelli elevatori che anticipano le necessità del conducente

Articolo originale di Eleonora Biral per blog.tuttocarrellielevatori.it
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De Grossoli, AD di Degrocar: “Sempre di più si va verso l’interpretazione di quello che il conducente vorrebbe fare. Il carrello dev’essere in grado di interfacciarsi con l’operatore”.

La movimentazione dei materiali e, in particolare, l’utilizzo di carrelli elevatori per periodi prolungati, oltre ad essere una professione impegnativa comporta anche un certo stress fisico. E, questo, gli operatori che quotidianamente manovrano i mezzi lo sanno bene: l’esposizione alle vibrazioni, la pressione di uno spazio stretto in cui muoversi, le torsioni del collo in mancanza di visibilità sono tutti aspetti che, a lungo andare, possono provocare problematiche a livello fisico o, in casi peggiori, incidenti.

Da qualche anno, ormai, l’ergonomia è diventata uno dei temi centrali nella progettazione dei carrelli elevatori. Da quando, cioè, le aziende che movimentano materiali hanno cominciato ad acquisire la consapevolezza che una maggiore comodità per i loro operatori favorisce la riuscita di tutte le operazioni in modo più rapido e semplice: in poche parole, è uno degli aspetti che contribuiscono ad aumentare la produttività.

Tra i primi produttori che, dall’altra parte, hanno compreso questa necessità delle aziende c’è Mitsubishi che, già otto anni fa, ha compiuto una scelta che ha segnato una svolta per il suo mercato, decidendo di spostare la progettazione e il design dei carrelli elevatori in Europa. “Un tempo – spiega Giuliano De Grossoli, amministratore delegato di Degrocar Mitsubishi -, i mezzi venivano progettati worldwide, ovvero si adattavano a tutto il mondo. Adesso, con lo spostamento della progettazione in Finlandia, maestra del design, oltre a essere cambiato l’aspetto estetico, l’ergonomia dei mezzi viene studiata con soluzioni mirate per il mercato europeo che richiede, ad esempio, maggiore compattezza”. L’ergonomia, insomma, insieme al design è diventata il tema principale da cui si mettono le base per la progettazione di un carrello elevatore.

Nell’ottica di migliorare la comodità degli operatori e di ridurre le emissioni acustiche, Mitsubishi ha modificato quasi l’intera sua gamma negli ultimi quattro anni. Solo nel 2021 ha lanciato cinque nuovi modelli, tutti sviluppati con i nuovi concetti di design, ergonomia e comfort, come:

  • silenziosità
  • minori spazi di manovra a parità di portata
  • maggiore sicurezza su pavimentazioni bagnate o durante il trasporto di pesi elevati
  • spazio della cabina guida più grande
  • frenata programmabile per intensità al rilascio dell’acceleratore
  • sterzata intelligente con risposta progressiva

Basti pensare alla nuova serie di carrelli frontali elettrici Mitsubishi, EDIA XL, che presenta caratteristiche brevettate che offrono un livello di comfort, controllo e prestazioni superiori.

O al retrattile SENSIA, anche questo lanciato nell’ultimo anno, studiato per le medie altezze e impieghi meno gravosi, con tutti i comandi a portata di mano, grazie al bracciolo “Apache” che incorpora tutte le funzioni idrauliche e i pulsanti di controllo.

 

“Una sorta di intelligenza artificiale – conclude Giuliano -. Ormai, sempre di più si va verso l’interpretazione di quello che il conducente vorrebbe fare. Il carrello è in grado di interfacciarsi con l’operatore, che è al centro durante la fase progettuale, ed è anche grazie a questa attenzione che Mitsubishi sta conquistando sempre più importanti fette di mercato”.